Kettlebell e Loop Bands®


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Kettlebell e Loop Bands®
L’immagine in evidenza di questo articolo ha una didascalia sbagliata: l’espressione Kettlebell vs Loop Bands® lascerebbe pensare infatti ad un confronto, quasi una sfida, tra questi due strumenti d’allenamento differenti.
Il punto è che, personalmente, non ho alcuna intenzione di rispondere alla domanda “Sono meglio i Kettlebell o le Loop Bands®?” e questo per due ragioni:
- non ho una buona conoscenza dell’allenamento con i kettlebell
- la domanda è abbastanza idiota
In merito alla seconda ragione, non mi stancherò mai di ricordare che ogni strumento ha una sua funzione: un martello andrà meglio di un cacciavite se devi piantare un chiodo nel muro, ma se devi svitare una vite le cose cambiano.
Con i vari strumenti d’allenamento il discorso è più o meno simile e molti trainer farebbero bene a tener presente che tutti gli attrezzi hanno una loro utilità e possono essere efficaci se usati correttamente; nessuno ti vieta di combinarli tra di loro per massimizzarne l’efficacia.
Quindi permettetemi di riformulare…
I Kettlebell incontrano le Loop Bands®!
Lo spunto per analizzare questo “matrimonio” mi è stata data dal collega Simone che mi ha inviato il seguente video.
Stacco da terra con kettlebell e elastico
L’esercizio con il kettlebell, uno stacco da terra, viene “integrato” da una Loop Band 29 mm che, in questo caso, è posizionata in modo intelligente.
L’orientamento della resistenza, infatti, aumenta il carico nella fase finale dell’esercizio, quella in cui si ha un vantaggio meccanico maggiore. Per questa ragione, i muscoli degli arti inferiori lavorano in modo più intenso e continuo.
NDA: Gli esperti di kettlebell vogliano gentilmente limitarsi a considerare l’orientamento dell’elastico senza essere troppo severi con la tecnica di esecuzione della ragazza che si è gentilmente prestata a farci da modella.
Un’applicazione che invece non condivido, pur essendo molto in voga, è quella che prevede, nello Swing, il collegamento della loop (posta orizzontalmente) direttamente al Kettlebell.

Questa modalità di collegamento, a mio avviso, altera eccessivamente la corretta biomeccanica del gesto tecnico (lo swing), non offre uno stimolo aggiuntivo ai muscoli delle gambe ma sovraccarica eccessivamente le spalle e la colonna cervicale.
Ritengo molto più sensata un’applicazione che prevede il collegamento dell’elastico al bacino dell’atleta.

In questo caso la Loop Band non interferisce con lo spostamento della kettlebell, il gesto resta fluido e armonioso e l’atleta sarà costretto ad ingaggiare in modo ottimale gli estensori dell’anca (i glutei) per vincere la resistenza della Loop.
In un prossimo articolo analizzeremo altri esercizi; per ora divertivi a provare lo Stacco integrato o lo Swing integrato, magari effettuandoli in superserie con il “mio” Loop Bridge.
Articolo di Andrea Boaretto – fondatore di Fit Point
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